Tumore del pene
E’ il tumore, è tuttavia il tumore maligno più comune nei maschi tra i 15 ed i 40 anni, si manifesta soprattutto tra i 20 ed i 40 anni con il picco di incidenza nella terza decade di vita. L’eziologia di questi tumori non è nota ma sono stati individuati alcuni fattori di rischio che possono influenzare l’insorgenza e la loro incidenza. L’età è certamente un fattore significativo. Il criptorchidismo (testicolo ritenuto nell’addome) è indubbiamente il fattore di rischio maggiore associato ai tumori a cellule germinali. Uno studio caso controllo ha dimostrato che se il criptorchidismo viene corretto prima della pubertà, il rischio di insorgenza di tumore a cellule germinali è molto simile a quello dei maschi non affetti da criptorchidismo. Generalmente un tumore testicolare si presenta come un nodulo o una tumefazione indolore.
Questa alterazione testicolare potrebbe essere evidenziata casualmente dal paziente che riferisce la presenza di un testicolo aumentato di consistenza. Solo nel 20% dei casi il primo sintomo è caratterizzato da dolore scrotale. A volte in occasione di un trauma scrotale può essere rilevata incidentalmente una neoplasia testicolare. La valutazione clinica del testicolo viene eseguita mediante esame obiettivo consistente in una attenta palpazione del testicolo tra pollice e le prime due dita della mano. Qualsiasi area solida, di consistenza dura all’interno della tunica albuginea dovrebbe essere considerata sospetta fino a prova contraria. La presenza di idrocele (sacca a contenuto liquido intorno al testicolo) potrebbe interferire con una adeguata palpazione del testicolo. L’ecografia scrotale diviene a questo punto indispensabile ed affidabile al fine escludere un’orchiepididimite, un idrocele o la presenza di un tumore.
Tutti i pazienti con tumefazione testicolare sospetta devono essere sottoposti ad intervento chirurgico che può essere radicale o anche conservativo a seconta del caso (pazienti con un solo testicolo o con noduli piccole), fermo restando che l’obiettivo primario della terapia chirurgica è quella di avere il completo controllo oncologico della malattia. L’esame istlogico deve definire l’istotipo, e in base a quello si decide il successivo follow-up della malattia.